Cinquantacinque anni fa, nei primi mesi del 1969, iniziava il suo cammino parlamentare una delle leggi più importanti dell’Italia repubblicana, quella che – approvata un anno dopo – sarebbe stata conosciuta come “Statuto dei lavoratori”. Il suo ideatore e più strenuo sostenitore, il ministro socialista Giacomo Brodolini non ne avrebbe visto l’approdo, ma di quella legge sarebbe stato ricordato nel tempo come il “padre”.
Con lo Statuto la Costituzione entrava nei luoghi di lavoro.
Oggi con forza si ripropone come una necessità la tutela dei diritti universali di coloro che nel lavoro profondamente cambiato sono precari, con contratti più disparati, con tutele fortemente compromesse.
Una tutela per tutti coloro che lavorano.
E’ questo uno degli obiettivi principali dell’azione che la CGIL sta portando avanti e che svilupperà nei prossimi mesi attraverso la proposizione di 4 referendum abrogativi e di proposte di legge di iniziativa popolare.
I valori e principi dello Statuto si ripropongono nella loro attualità alla luce delle condizioni lavorative peggiorate in un mercato del lavoro profondamente cambiato.
Di tutto questo Istituto Fernando Santi e CGIL Pescara ne discutono il 20 maggio a Pescara a partire dal volume” Il ministero Brodolini. Poteri pubblici, welfare e statuto dei lavoratori” di Paolo Borioni.
Un intenso volume che sottolinea la straordinaria tensione politica, sociale e civile e la ricchezza culturale del gruppo di studiosi che collaborarono con Brodolini evidenziando anche come lo Statuto dei lavoratori sia stato uno dei risultati più maturi e ambiziosi di una strategia di riforme che arriva a conclusione parlamentare dopo un confronto impegnativo fra orientamenti diversi e a seguito di una lunga e tenace azione sociale, politica e parlamentare.