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I socialisti oppositori del fascismo e nella lotta partigiana

La Resistenza fu ribellione contro la barbarie in Italia, ma, è bene ricordarlo, anche in Europa e nel mondo.

Lungo è l’elenco dei socialisti nella Resistenza: la maggior parte dei leaders socialisti, Filippo Turati, maestro di Sandro Pertini, durante tutte le fasi della sua battaglia politica, nella cospirazione antifascista e nella lotta partigiana, Paolo Treves, Emanuele Modigliani, Giuseppe Saragat, Bruno Buozzi, Pietro Nenni.

Dirigenti del movimento socialista italiano che dovettero rassegnarsi all’esilio, mentre altri venivano arrestati e inviati al confino o al tribunale speciale.

Tanti i socialisti parteciparono attivamente alla cospirazione e tennero degnamente alto il nome del socialismo, sia nei luoghi di detenzione, sia all’estero, e sia in clandestinità.

Nel corso della lotta partigiana ricordiamo in specie: Giuliano Vassalli, Domenico Grisolia, Oreste Lizzadri, Rodolfo Morandi, Giuseppe Gracceva, Mario Zagari, Lina Merlin, Matilde Bassani, Giuliana Benzoni, Argentina Altobelli dirigente dei braccianti CGIL, Giacomo Mancini, Angelo Lombardi “Comandante Lampo”, Matteo e Giancarlo, figli del martire Giacomo Matteotti, Lelio Basso, Alberto Jacometti, e tanti altri, donne e uomini socialisti.  Non dobbiamo neanche dimenticare che nell’esilio di Ventotene, i socialisti, Altiero Spinelli, Eugenio Colorni e il liberal-radicale Ernesto Rossi stilarono un “Manifesto” col quale lanciavano l’idea federalistica degli Stati Uniti d’Europa.

Nel dramma dell’Italia fascista destinata a crollare con la guerra che con i nazisti aveva contribuito a promuovere, tutte le forze politiche democratiche si preparavano per il futuro della patria.

Eugenio Colorni