Una iniziativa dei deputati Porta, Ricciardi, Di Sanzo e Carè in discussione in sede referente.
Fabio Porta spiega la proposta di legge della quale è primo firmatario:
“E’ una proposta di legge che intende fare del patrimonio storico, culturale ed etico dell’emigrazione italiana la base di un progetto formativo da consegnare agli operatori delle scuole di ogni ordine e grado, affinché esso possa integrare utilmente il percorso di crescita culturale tracciato per milioni di ragazzi che, altrimenti, rischierebbero di non conoscere una delle esperienze più importanti e significative che il popolo italiano ha vissuto nel suo cammino verso la contemporaneità. Il riferimento alla vicenda emigratoria del nostro Paese, inoltre, rappresenta un corretto presupposto per sviluppare un percorso di formazione interculturale quanto mai necessario per l’ormai massiccia presenza – circa 800.000 – di ragazzi di origine straniera nelle nostre scuole”.
L’oggetto della proposta di legge scritta e avanzata dall’on. Fabio Porta (PD) si pone l’obiettivo dell’insegnamento multidisciplinare dell’emigrazione nelle scuole, l’apprendimento dei diversi aspetti della storia dell’emigrazione italiana e dei fenomeni di nuova mobilità nel quadro delle tematiche relative alle migrazioni, intese quale elemento significativo e ineliminabile dell’età contemporanea.
Fabio Porta (PD) in una intervista a “Professionescuola” osserva come su questa proposta di legge, che tiene conto delle sollecitazioni provenienti da comunità di origine italiana, da soggetti associativi operanti in questo settore in Italia e all’estero e da enti regionali e locali, si raccolga in modo trasversale il più ampio consenso dei colleghi parlamentari e la disponibilità del governo.
“La speranza è che la vicenda dell’emigrazione italiana, passata e attuale, possa divenire un fermento attivo della formazione in senso interculturale dei nostri giovani e un impulso per una più piena comprensione della contemporaneità”.
Toni Ricciardi (PD), relatore sulla proposta di legge intervenendo ha osservato come nella relazione illustrativa si sottolinei, come “il riferimento alla vicenda emigratoria del Paese rappresenti un corretto presupposto per sviluppare un percorso di formazione interculturale necessario data la massiccia presenza – più di 850.000 – di ragazzi di origine straniera nelle nostre scuole”. Ricciardi segnala anche che “in realtà il fenomeno dell’emigrazione e dell’immigrazione ha conosciuto diverse fasi oscillanti, fino ad arrivare alla quinta fase che ha visto l’intensificarsi del fenomeno delle ripartenze a partire dagli anni 90, fase contraddistinta dalla cosiddetta «fuga dei cervelli» verso numerosi altri Paesi. Ribadisce quindi che il fenomeno dell’emigrazione riguarda tutto il territorio italiano e ha radici lontane a partire dal 1700.
Si tratta, a questo punto, di ragionare su come la politica abbia gestito, nel corso dei decenni, il problema dei flussi migratori.
Qui il testo: