Emigrazione

Serata sulla diaspora italiana Università di Mons 13 maggio 2024 ore 20.00

Un’iniziativa degli studenti di scienze umane e sociali dell’Università di Mons

insieme all’Istituto Fernando Santi

Avenue Frère Orban 9, 7000 Mons – Bâtiment Rosa Parks – Local 6.05.

L’evento inizierà alle ore 20 e terminerà a mezzanotte

Gli italiani sono ancora una delle comunità straniere più importanti in Belgio, la più numerosa in Vallonia. Sono noti soprattutto per il loro massiccio afflusso a partire dal 1946, quando vennero a lavorare nelle miniere belghe, ma erano già numerosi prima della Seconda guerra mondiale.

Già intorno a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, il Belgio ricorse ad un’immigrazione collettiva di lavoratori italiani per svolgere lavori pesanti come la costruzione di ferrovie. Altri ancora, anarchici, socialisti e repubblicani, fuggivano dall’Italia per motivi politici. Inizialmente limitato a poche migliaia di persone, questo fenomeno fu notevolmente amplificato con l’arrivo al potere di Mussolini poco dopo la prima guerra mondiale.

Non si tratta insomma soltanto di migrazione economica e di carbone, come si dice spesso. Durante il ventennio fascista, non sono pochi gli antifascisti italiani che cercano rifugio politico in Belgio, che devono fare fronte ai tentativi delle autorità italiane di inquadrare i propri emigrati all’estero nelle strutture fasciste: organizzazioni giovanili, scuole italiane, associazioni di ex combattenti, o veri e propri fasci organizzati all’estero. [1]

All’indomani della Seconda Guerra Mondiale, il Belgio si trova in una situazione di crisi per quanto riguarda l’estrazione mineraria, che durante la guerra era stata per lo più assicurata dai prigionieri di guerra. Le condizioni di lavoro nelle miniere sono insopportabili. Nonostante la disoccupazione, sono ancora troppo pochi i belgi che accettano di scendere nelle miniere. Gli incidenti e le morti sono all’ordine del giorno e il basso reddito offerto è un deterrente completo per i lavoratori. Fu in questo contesto che nacque l’accordo del 20 giugno 1946, che prevedeva l’invio di 50.000 lavoratori italiani in Belgio, in cambio della vendita da parte del Belgio di 2-3 milioni di tonnellate di carbone all’anno all’Italia. Il disastro umano nella miniera di Marcinelle, del 8 agosto 1956, metterà un freno all’arrivo di lavoratori italiani nelle miniere di carbone.

Il flusso di italiani, tuttavia, non si è mai davvero fermato, anzi ha ripreso vigore durante le crisi economiche degli anni 2000. Oltre a Bruxelles, la città di Mons e la sua zona circostante, conosciuta come il Borinage, rappresentano uno dei principali luoghi di insediamento della diaspora italiana in Belgio. Per oltre centocinquant’anni, numerose ondate migratorie hanno portato migliaia di lavoratori e le loro famiglie in questa regione del Belgio francofono, al punto che oggi si usa dire che “gli italiani fanno parte del paesaggio” del Mons-Borinage.

Numerosi oggi sono anche gli studenti dell’università di Mons che hanno un legame familiare con l’Italia, e che si pongono giustamente delle domande sulle cause e gli effetti della migrazione italiana in Belgio, cercando, se possibile, di andare al di là degli stereotipi.

È per cercare insieme risposte nuove a queste domande che l’Assemblée Générale des Étudiants de l’Ecole des Sciences Humaine et Sociale dell’Università di Mons e l’Istituto Fernando Santi organizzano una Serata conviviale  sul tema della diaspora italiana, il 13 maggio prossimo.

Il luogo dell’evento è Avenue Frère Orban 9, 7000 Mons – Bâtiment Rosa Parks – Local 6.05.

L’evento inizierà alle ore 20 e terminerà a mezzanotte.

Gli oratori principali della serata saranno Giuseppina Desimone e Carlo Caldarini, entrambi membri dell’Osservatorio sulla diaspora italiana dell’Istituto Fernando Santi.

Giuseppina Desimone è economista, e lavora al Centro Studi federale del sindacato socialista belga FGTB, dove si occupa soprattutto di materie socioeconomiche (salari, costo della vita, previdenza sociale, ecc.).

Carlo Caldarini è sociologo e formatore, ricercatore associato dell’IRFAM (Institut de recherche formation et action sur les migrations). Si occupa principalmente di politiche sociali, sociologia del lavoro e fenomeni migratori.

 

Per informazioni:

Aloïs WALECKX Alois.WALECKX@student.umons.ac.be

Carlo CALDARINI c.caldarini@proximus.be

[1] Anne Morelli,  « La communauté italienne de Belgique et la Seconde Guerre Mondiale », Revue du Nord – N°2 Special Hors-Serie, 1988, pp. 665-690.