Secondo i dati pubblicati recentemente da Eurostat, l’ufficio statistico della Commissione Europea, nel 2023 il 34,2% dei cittadini non comunitari residenti in un paese dell’UE viveva in condizioni di sovraffollamento abitativo. Questi dati sono frutto della raccolta e del coordinamento delle statistiche nazionali, come quelle fornite dall’ISTAT per l’Italia.
Per “sovraffollamento” si intende una situazione in cui una famiglia non dispone di un numero sufficiente di stanze per i suoi membri. Le linee guida stabilite dalla statistica europea definiscono un nucleo familiare sovraffollato quando non è disponibile il numero minimo di stanze richiesto per:
- Una stanza per la famiglia;
- Una stanza per ogni coppia all’interno del nucleo familiare;
- Una stanza per ogni singola persona adulta (18 anni o più);
- Una stanza per coppia di ragazzi o ragazze di età compresa tra 12 e 17 anni dello stesso sesso;
- Una stanza per ogni ragazzo o ragazza di età compresa tra 12 e 17 anni non inclusi nella categoria precedente;
- Una stanza per ogni coppia di bambini di età inferiore ai 12 anni.
Rispetto all’anno precedente, il tasso di sovraffollamento tra i cittadini non comunitari è aumentato, passando dal 32,9% al 34,2%. Per quanto riguarda i cittadini nazionali (ossia nati nel paese di residenza), il tasso è inferiore, pari al 13,7% nel 2023, leggermente in calo rispetto al 13,9% del 2022. Anche tra i cittadini dell’UE residenti in un altro paese UE si è registrato un incremento, con un tasso del 20,8% rispetto al 20,5% dell’anno precedente.
L’Italia emerge tra i paesi con i più alti tassi di sovraffollamento sia per i cittadini non comunitari (50,7%) che per i cittadini dell’UE residenti in Italia (39,9%), seguita da Grecia, Svezia e Polonia per i cittadini extra-UE. Al contrario, i paesi con i tassi più bassi di sovraffollamento tra i cittadini non comunitari sono Cipro (4,0%), Irlanda (9,1%) e Malta (10,8%).
Analizzando i dati relativi ai cittadini dell’UE che vivono in un altro paese membro, l’Italia si posiziona nuovamente ai primi posti con un tasso di sovraffollamento del 39,9%, seguita dalla Grecia (33,1%) e dalla Germania (24,9%). I tassi più bassi, invece, sono stati osservati a Malta (0,3%), nei Paesi Bassi (4,8%) e a Cipro (5,4%).
Anche tra i cittadini nazionali i tassi di sovraffollamento variano considerevolmente da paese a paese. In Lettonia, Romania e Polonia, ad esempio, si registrano i livelli più elevati rispettivamente con il 37,0%, il 35,2% e il 31,5%. In Italia, il 20,5% dei cittadini nazionali vive in famiglie sovraffollate, ben al di sopra della media europea del 13,7%. I paesi con i tassi più bassi in questa categoria sono Malta (1,0%), Cipro (1,4%) e Irlanda (2,0%).
Questi dati evidenziano come il sovraffollamento abitativo rappresenti ancora una problematica significativa all’interno dell’Unione Europea, in particolare per i cittadini stranieri. Le differenze tra paesi sottolineano anche l’importanza di politiche abitative e sociali mirate, capaci di affrontare le disuguaglianze e migliorare le condizioni di vita per le categorie più vulnerabili. L’Italia, con i suoi elevati tassi di sovraffollamento, si conferma uno dei paesi in cui è necessario un intervento più deciso per garantire una maggiore equità abitativa.
(Carlo Caldarini)
Tasso di sovraffollamento per i cittadini non UE (popolazione di 18 anni e più)